February 2024

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Attestato di registrazione per Marchio di Impresa “Green Fluid”

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Siamo lieti di informarvi che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy – DIREZIONE GENERALE PER LA TUTELA DELLA PROPRIETÀ INDUSTRIALE – UIBM – ha rilasciato ad Airmec l’Attestato di registrazione per Marchio di Impresa con Numero deposito/Numero registrazione: 302023000131265.

Immagine del marchio

Classi

  • Classe 4
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – gas combustibile
    – IDROGENO COME COMBUSTIBILE (GAS COMBUSTIBILE)
  • Classe 42
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – RICERCA NEL CAMPO DELLE PILE AD IDROGENO
  • Classe 1
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – idrogeno
  • Classe 37
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – bonifica di terreni
    – BONIFICA DI SVERSAMENTI
  • Classe 11
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – attrezzatura per la sterilizzazione, la disinfezione e la decontaminazione
    – AUTOCLAVI DI STERILIZAZIONE
    – IMPIANTI DI STERILIZZAZIONE
    – APPARECCHI DI STERILIZZAZIONE
    – DISPOSITIVI PER LA STERILIZZAZIONE
    – APPARECCHI PER LA STERILIZZAZIONE DELL’ACQUA
  • Classe 40
    Prodotti/servizi oggetto di protezione:
    – Servizi di trattamento del suolo, dei rifiuti e delle acque [bonifica ambientale]
    – TRATTAMENTO [BONIFICA] DI RIFIUTI INDUSTRIALI
    – TRATTAMENTO DI MATERIALI [BONIFICA] DA RIFIUTI

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Tecnologia & Ricerca Italiana e Kenia uniscono le forze contro le Aflatossine

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“Tecnologia & Ricerca Italiana e Kenia uniscono le forze contro le Aflatossine: un nuovo capitolo nella sicurezza alimentare e nel commercio internazionale”

Un impulso al commercio di cereali nel Corno d’Africa con l’inaugurazione dei primi impianti italiani per la decontaminazione da aflatossine

Il Governo keniota ha inaugurato impianti di decontaminazione da aflatossine a Bungoma e Nairobi, Kenya, realizzate da una azienda italiana Airmec srl di Avellino in Joint venture con Aflazero ltd, rappresentata dal CEO Mr. Fabrizio Cardillo, una azienda keniota specializzata nella gestione di catene del valore agricolo per assicurare in Africa “food security” ma soprattutto “food safety”. Questi impianti, i primi del loro genere in uso commerciale nel mondo, mirano a migliorare la sicurezza alimentare riducendo la contaminazione da aflatossine nei cereali, sostanze altamente tossiche riconosciute dall’OMS. La capacità di eliminare fino al 98% delle aflatossine dai cereali è cruciale per la regione, dove il mais è fondamentale per l’alimentazione di circa 300 milioni di persone. Questa iniziativa, se pur come prova di fattibilità con tecnologia e ricerca italiana, favorirà il commercio sicuro di
cereali in Kenya e nell’Africa orientale, beneficiando agricoltori, commercianti e consumatori. Il progetto si inserisce in un programma più ampio di interventi per la food security & safety nel Corno d’Africa prima e nel resto dell’Africa poi.

Alla cerimonia di consegna a Bungoma, la direttrice esecutiva di Global Affairs Canada (GAC), Marcia Colquhoun, ha evidenziato il ruolo dell’impianto nel facilitare il commercio di cereali essenziali e sostenere la sicurezza alimentare, dicendo: “Si prevede che gli impianti di decontaminazione da aflatossine facilitino il commercio di cereali come mais, sorgo, riso, semi oleosi, spezie e arachidi, supportando così gli obiettivi generali di sicurezza alimentare e facilitazione del commercio in questa regione, particolarmente per i piccoli commercianti e le donne che commerciano oltre confine.”
Alla signora Colquhoun si sono uniti il CEO di Trade Mark Africa (TMA, Mr David Beer; il Segretario Principale vice del Ministro dell’Agricoltura, Dr. Kipronoh Ronoh Paul; il Governatore della Contea di Bungoma, Ken Lusaka, e il Direttore Paese di TMA-Kenya, Mr Ahmed Farah, tra gli altri.
Mr. Beer ha espresso ottimismo riguardo alle espansioni delle opportunità commerciali e al miglioramento della sicurezza alimentare che l’impianto porterà. “Questo impianto potrebbe rappresentare un punto di svolta. Ora è possibile ridurre la contaminazione da aflatossine nei cereali dopo il raccolto, riducendo così la quantità che verrà respinta al confine. Ciò beneficerà sia i piccoli agricoltori e commercianti da una parte, sia i consumatori come scuole, agenzie umanitarie e imprese dall’altra. Questo fa parte dell’impegno a ridurre le barriere commerciali ai confini.”
Da parte sua, il VM Dr. Ronoh, ha dichiarato: “Se vogliamo affrontare i problemi di sicurezza alimentare e sicurezza degli alimenti non solo in Kenya ma in tutta l’Africa orientale, è innegabile che partenariati come quello che stiamo testimoniando oggi, siano di massima necessità nel fornire soluzioni moderne come gli impianti di decontaminazione da aflatossine per i cereali.”

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